BROGLIACCIO DI SCARNA VERITA'

BROGLIACCIO DI SCARNA VERITA'
schizzi, ricordi, appunti, foto, notizie su e di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo

mercoledì 29 ottobre 2014

martedì 28 ottobre 2014



ACQUAVIVA BENEDETTA

      Come reagisca l'anima allo spostamento del sogno, non ti so dire, caro Davide, l'Acquaviva benedetta si disloca su un colle lontano, visibile a occhio nudo, ma tangibile solo dopo un lungo viaggio in treno di 1000 chilometri, dagli spalti di un Castello Normanno che ci costruiamo nell'ombra del nostro angolo milanese, tra mille cartoline e mille saluti che ci arrivano per telefono. Il confine della vita si allunga verso l'infinito, verso miriadi di ricordi che forse si ricompongono forse si sfaldano, in una vendemmia di uve che esistono ormai solo nella nostra fantasia. Gli anni si appesantiscono come fusti di piombo, nella furia dei giorni che si colorano di nuove nascite, di nuove luci, di nuovi orizzonti.
    Sulla pagina bianca diventa bellissima Acquaviva come una dea, come una Musa slanciata con le sue lunghe braccia sugli abissi di questo limbo dove vive l'esule, non più in patria ma nemmeno del tutto estraniato dalla patria. Il paese vive come in un sogno, si trasforma, lievita come un dolce pane, diventa una vera Utopia dove corrono i cavalli dei contadini della nostra infanzia, le chimere di tutti quei film felici della nostra adolescenza. Il sillabario antico dei nostri padri, dove arcanamente fanno la loro apparizione gli antichi greci, i frati medioevali, i francesi rivoluzionari con la fiera coccarda loro tricolore sul petto. Profetizzavamo una terra di uomini fratelli una volta e le risate e la gioia di un coro di amici tenuti insieme da vero e sincero affetto, in solare compagnia  di un bottiglione di vino nostrano primitivo. Quel tempo deve ancora arrivare, ne siamo sicuri, o forse pure l'abbiamo attraversato distratti e non ce ne siamo nemmeno accorti.
giuseppe d'ambrosio angelillo