Era una intera fabbrica. Una intera fabbrica ciclopica che produceva pane. Bisognava scaricare sacchi e sacchi di farina in una bocca infernale, qualche cisterna d'acqua, qualche quintale di sale, palate di lievito e dall'altra parte della catena usciva pane. Pane croccante, caldo, buonissimo. Pane delle varietà di tutto il mondo. Era una macchina unica venuta a pezzi dalla California su un mercantile, e montata lì a Assago per riempire i culi di Tutta Milano. Una macchina mostruosa usata, là in in California ce n'è ora una nuova, più efficiente e moderna di questo catorcio qui a Milano. Noi ci prendiamo gli scarti degli American. I turchi si prendono gli scarti di noi italiani.
venerdì 20 settembre 2013
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo LA PAGNOTTA DI SOGNI romanzo ACQUAVIVA
Era una intera fabbrica. Una intera fabbrica ciclopica che produceva pane. Bisognava scaricare sacchi e sacchi di farina in una bocca infernale, qualche cisterna d'acqua, qualche quintale di sale, palate di lievito e dall'altra parte della catena usciva pane. Pane croccante, caldo, buonissimo. Pane delle varietà di tutto il mondo. Era una macchina unica venuta a pezzi dalla California su un mercantile, e montata lì a Assago per riempire i culi di Tutta Milano. Una macchina mostruosa usata, là in in California ce n'è ora una nuova, più efficiente e moderna di questo catorcio qui a Milano. Noi ci prendiamo gli scarti degli American. I turchi si prendono gli scarti di noi italiani.
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