BROGLIACCIO DI SCARNA VERITA'

BROGLIACCIO DI SCARNA VERITA'
schizzi, ricordi, appunti, foto, notizie su e di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo

venerdì 27 settembre 2013

DIALOGO DI DUE VICINI IN UNA CASA RINGHIERA

    Mi hanno sempre snobbato per il fatto che me ne vado con i miei libri per strada, per il fatto che trovo sempre il portone del castello sempre chiuso. E così me ne vado vagabondando per la città come un dannato di manicomio, come un balordo gatto randagio di casa-ringhiera. Le ronde dei panzoni si fanno un sacco di risate alle mie spalle, perchè di fatto sono davvero un uomo molto ridicolo. Il bello è che faccio ridere pure me stesso, e allora mi salvo ancora. Sono uno scrittore invisibile, e allora è un pò dura credere in me. Forse sono proprio un'anima senza corpo, oppure proprio un corpo senz'anima, chi lo sa? Forse anche il mio cervello come le mie tasche è vuoto. Ma l'ironia mi salva la pelle, e vorrei davvero con tutto me stesso essere così stupido come il re della repubblica delle banane.
    "Guarda che con me rischi grosso, sono così potente che ho 1000 giornalisti di cronaca al mio servizio", mi dice Urcuz, mio vicino di casa in cura ai servizi di igiene mentale.
    "Per è già troppo il citofono del mio palazzo, gli dico io, suona sempre e per delle minchiate così pazzesche!"
    "Dovresti chiedere aiuto a un vescovo", dice lui.
    "Se è per quello nemmeno un caporale ne vuole sapere niente di me", dico io.
    Quello mi porta un borsone di scarpe usate e mi dice: "Cerca qua in mezzo, può pure darsi che ci sia il tuo numero".
    "Non credo, ho un tallone d'Achille molto permaloso", dico io.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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