BROGLIACCIO DI SCARNA VERITA'

BROGLIACCIO DI SCARNA VERITA'
schizzi, ricordi, appunti, foto, notizie su e di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo

venerdì 20 settembre 2013

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo IL PROFESSORE DI FILOSOFIA romanzo ACQUAVIVA



Avevo seguito una figa per tutta Milano. Alla fine ero finito dalle parti di San Siro. La figa si era infilata in un portone di una casa isolata. Era l’ultima di Milano e così la persi. Era una casa tutta circondata di spazzatura e di alberi di fichi. Non riuscii proprio più a trovarla. Così sconsolato me ne tornai a un tram. Mi ritrovai in una ressa che esce dopo una partita di calcio, non mi ricordo chi giocava, il Milan o l’Inter, una delle due comunque. Contro chi, meno che meno. Nella ressa poi sbarcai in una fermata di metrò.
Scesi giù. Nella folla, nel vagone incontrai Enzino Butrugno studente di medicina e fu lui che mi disse che in una scuola di via Genova cercavano un professore di filosofia.
E così, prima di pensare a cosa poteva mai capitarmi, mi ritrovai in una classe a insegnare filosofia a una banda di ragazzi che della filosofia non gliene fregava assolutamente un cazzo.
– Una bella storia – dissi.
Una bella storia, un lavoretto leggero leggero. E’ bello insegnare filosofia a chi non gliene fotte un cazzo di filosofia: praticamente non fai un bel nulla, stai lì, ti siedi, guardi a destra, guardi a sinistra, guardi davanti, apri e chiudi il registro, tiri qualche sospiro, spari qualche cazzata, chiudi il registro e la fatica è bella e finita.

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