
sabato 14 settembre 2013
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo LA GRANDE MILANO racconto ACQUAVIVA
Finalmente ero a Milano. Metafisica pane gas. Il sogno della mia vita. Ero un romanziere, volevo pubblicare ma tutto quello che avevo scritto era solo una baraonda di pagine su 4 ragazzi maledetti. Una sbobba senza capo ne coda lunga ben 500 pagine di computisteria buttate giù fitte fitte. Ne avevo da mangiare polenta prima di diventare qualcosa. Per il qualcuno mandavo ogni tanto qualche lettera alle alte sfere, ma non sapevo mai con che esito: non mi rispondeva mai nessuno. Forse per il semplice fatto the il cielo era disabitato ormai da un bel fracco di tempo.
www.books.google.com

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